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Pau Buscató: una lezione di Gestalt in Fotografia

Come la Gestalt può trasformare una fotografia in narrazione

Nel mio corso "Oltre le regole", che parla di composizione, percezione e semiotica, dedico sempre del tempo a spiegare alcuni principi della psicologia della Gestalt. È una scienza particolare, spesso percepita come teorica o astratta, ma io la trovo estremamente utile — e interessante — per due motivi.

Un approccio sottrattivo

La Gestalt ci aiuta a individuare e riconoscere strutture o relazioni visive che possono emergere spontaneamente nelle nostre fotografie, talvolta in competizione con ciò che stiamo cercando di raccontare. È come se il cervello del nostro osservatore leggesse qualcosa che noi non avevamo intenzione di comunicare, aggiungendo senso dove non ce n’è. Questo può generare ambiguità visiva, incoerenze percettive o semplicemente rumore narrativo.

Un approccio additivo

Al contrario, la Gestalt può anche aiutarci a riconoscere strutture che rafforzano la narrazione, come relazioni tra elementi che diventano parte stessa del contenuto espressivo dell’immagine. È il caso della fotografia di cui vi parlo oggi: un piccolo capolavoro di composizione istintiva, dove la percezione costruisce un significato nuovo, imprevisto, ma perfettamente leggibile.

Il caso: Pau Buscató, Barcellona 2015

L’autore, Pau Buscató, racconta così la genesi dell’immagine:

“Questa foto, scattata a Barcellona, è una connessione geometrica tra alcune linee gialle sulla strada e un bastone che un uomo sta tenendo. Insieme creano una sorta di freccia che, sulla destra, sembra uscire dall’orecchio di un altro uomo. Ho notato per primo il bastone giallo e ho iniziato a seguirlo con la macchina fotografica per qualche metro, fino a quando il signore si è fermato a un incrocio. È lì che ho visto le linee sull’asfalto e ho alzato la fotocamera per cercare di connetterle. In quel momento, l’uomo sulla destra è entrato nell’inquadratura completando la scena. Sono stato fortunato con alcuni dettagli, come il fatto che i vestiti dei due uomini avessero lo stesso colore, o il gesto della mano dell’uomo a sinistra che bilancia il fotogramma.”

Quello che vediamo, in effetti, non è una freccia reale, ma una configurazione mentale. Le tre linee gialle — due sull’asfalto e una tenuta in mano — non sono fisicamente collegate, ma il nostro cervello le connette automaticamente, costruendo un nuovo significato: una freccia che punta verso l’orecchio dell’uomo a destra.

E qui c’è anche un livello ulteriore, più leggero ma altrettanto efficace: un’ironia visiva tipica di Buscatò che ricorda quella di Elliott Erwitt, maestro nel cogliere momenti in cui realtà e assurdo si fondono.
Perché alla fine, questa perfetta costruzione percettiva — così rigorosa, così “geometrica” — culmina in un dettaglio ironico: la freccia finisce proprio per uscire dall’orecchio dell’uomo che appare ai margini della fotografia. Come una battuta visiva nascosta dentro un esercizio di stile.

I principi della Gestalt all’opera

In questa fotografia agiscono almeno tre leggi fondamentali della Gestalt:

1. La legge della buona continuazione

Elementi allineati lungo la stessa direzione vengono percepiti come appartenenti a un’unica traiettoria continua. È ciò che succede tra il bastone e le linee sull’asfalto: li leggiamo come un unico gesto visivo, come se fossero parti di una stessa figura geometrica.

2. La legge della somiglianza

Elementi che condividono caratteristiche visive (come il colore giallo in questo caso) tendono ad essere percepiti come collegati o appartenenti alla stessa struttura.

Quando la composizione diventa linguaggio

Questa fotografia mostra in modo perfetto come la composizione possa non solo organizzare lo spazio, ma anche produrre significato. Qui la freccia non è un orpello decorativo: è una tensione direzionale, una relazione tra soggetti, una narrazione visiva costruita dalla percezione.

E allo stesso tempo è anche uno scherzo visivo, sottile, intelligente, che ci fa sorridere con la stessa naturalezza con cui ci fa pensare. Perché l’occhio del fotografo può essere insieme rigoroso e giocoso, analitico e ironico.

Vuoi imparare a vedere le immagini in questo modo?

Nel corso "Oltre le regole" affrontiamo proprio questi temi:

  • la percezione visiva,

  • la costruzione del significato,

  • la composizione non come ricetta, ma come atto narrativo.

Se ti interessa approfondire il modo in cui semiotica, percezione e intuizione si incontrano nella fotografia, iscriviti alla mia newsletter, riceverai aggiornamenti del mio blog, e informazioni sui prossimi corsi.

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