
Roberto Cimolai, un ritratto tra ferro e luce
Un incontro nato per caso, tra acciaio, scintille e fotografia.
È tutto nato per un regalo.
I ritratti, infatti, dovevano essere un dono.
E l’incontro con Roberto Cimolai, protagonista di questo ritratto fotografico tra ferro e luce, è stato uno di quelli che sai già che avrebbero portato a risultati inaspettati.
Mi era stato descritto come stravagante, ma riservato; disponibile, ma non facile da fotografare.
E invece Roberto Cimolai, che ho fotografato qualche tempo fa, mi ha portato attraverso la sua azienda — se vogliamo, la sua vita — e si è lasciato portare dentro la mia fotografia, con gentilezza e simpatia.
E così la connessione, quella connessione che quando scatta sai che porterà a qualcosa di buono, è nata tra il ferro e l’acciaio della sua azienda, tra le scintille delle frese e il fuoco delle saldature.
Lì, dove la luce industriale incontra il gesto umano, è nato il senso di questo ritratto.
Sono davvero orgoglioso di aver fotografato Roberto Cimolai.
“Devi mettere un motore nel ferro, così puoi fare grandi cose.”
— Armando Cimolai, ricordato da suo figlio Roberto
Roberto Cimolai è un imprenditore italiano attivo nel settore della meccanica pesante e delle attrezzature industriali speciali.
Figlio di Armando Cimolai, fondatore del gruppo originario, nel 2004 ha dato vita a Cimolai Technology S.p.A., con sede a Carmignano di Brenta, portando avanti una visione personale dell’ingegneria: dare movimento e vita alla materia, unendo rigore e creatività.
Sotto la sua guida, l’azienda è diventata un riferimento internazionale nella progettazione e costruzione di sollevatori, sistemi di movimentazione e strutture su misura per cantieri navali, grandi infrastrutture e progetti spaziali.
La sua impresa si distingue per la capacità di fondere precisione tecnica, innovazione e senso estetico della forma, elementi che rimandano, in modo quasi naturale, all’universo della fotografia e della luce.
Nel ritratto fotografico ho voluto restituire proprio questa dialettica: la solidità dell’acciaio e la tensione umana verso il progetto; la materia e il pensiero; la geometria e lo sguardo.
In Roberto Cimolai convivono il gesto industriale e la visione del costruttore, l’ordine e la libertà dell’immaginazione tecnica.
Il suo volto racconta non solo un imprenditore, ma una certa idea di cultura del lavoro e di forma: una continuità tra l’uomo e ciò che costruisce.
